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Cos'è la LIS

 

Le lingue dei segni  sono lingue storico-naturali sviluppatesi secondo una modalità visivo-gestuale che si adatta perfettamente al canale comunicativo integro delle persone sorde. 

La Lingua dei Segni non è una lingua universale ma, essendo una lingua naturale, trova le sue radici nel contesto, nella cultura e nella comunità in cui nasce. Tante sono le lingue vocali, altrettante le lingue dei segni, dialetti o varianti regionali comprese.

In Italia viene usata le LIS - Lingua dei Segni Italiana.

Che la lingua dei segni sia una lingua a tutti gli effetti ormai non ci sono dubbi, nonostante qualcuno per motivi più ideologici che scientifici, continui a dubitarne. Ricerche scientifiche a carattere nazionale ed internazionale hanno confermato la valenza linguistica di tale forma comunicativa e le potenzialità nell'educazione e comunicazione delle persone sorde e non solo (così come evidenziano ricerche sul bilinguismo LS e lingua vocale o più LS) 

Così come le altre lingue vocali, la lingua dei segni attiva i percorsi neuronali classici impegnati nell’emisfero sinistro e inoltre utilizza ulteriori percorsi neuronali attivando facoltà visivo-spaziali afferenti all’emisfero destro (Neville, Bellugi, 1978)

Possiamo dire quindi che la lingua dei segni esiste da sempre, o meglio, che la forma comunicativa che oggi chiamiamo Lingua dei Segni esiste da sempre, tale dicitura infatti, almeno in Italia, è stata preceduta da altri nomi quali gesti, motti e, fino agli anni Ottanta del secolo scorso, nel modo leggermente più “tecnico” (anche se decisamente errato) Linguaggio Mimico Gestuale Italiano (LMGI). 

Se nella lingua vocale un insieme di fonemi da origine ad una parola, nelle lingue dei segni la combinazione di cheremi, altresì detti parametri formazionali, compongono un segno. Possiamo quindi scomporre un segno nei quattro parametri che sono: la configurazione, ovvero la forma che prende la mano, il luogo dove viene eseguito il segno, il movimento della mano e l’orientamento che il palmo della mano prenderà durante l’esecuzione del segno.

Oltre alle componenti manuali esistono altre componenti del segno dette non-manuali che possiamo trovare nella struttura segnica e sintattica di tutte le lingue dei segni. Queste sono l’espressione facciale, la postura del corpo, i movimenti delle spalle, degli occhi delle labbra e della testa.

Per ulteriori informazioni sulla e sulle Lingua dei Segni si rimanda alla bibliografia del sito.